L’arte del Cuore
” Il cuore nell’uomo, nel primo stadio della sua esistenza, è nella calma più assoluta, esente da ogni desiderio; in questo stato il Cielo gli dà forma.
Presto gli oggetti esterni agiscono su di lui e vi producono diversi movimenti; sono i desideri che si aggiungono alla sua natura primaria.
L’uomo in presenza degli oggetti esterni, ha la facoltà e il desiderio di conoscerli; quando li conosce prova sentimenti di attrazione per gli uni e di repulsione per gli altri. Se l’uomo non domina questi sentimenti, si lascia trascinare verso le cose esterne, diventa incapace di rientrare in se stesso e di regolare i movimenti del suo cuore; perde le buone disposizioni che ha ricevuto dal cielo.
L’uomo possiede, per sua natura, sangue e soffi, un cuore che permette la conoscenza. L’afflizione e la gioia, l’allegria e la collera non esistono permanentemente in lui: sono movimenti che reagiscono agli stimoli degli oggetti. Allora interviene l’arte del cuore.
L’arte del cuore consiste nel fare del cuore un centro che possa ricevere tutti gli impulsi, restando aderente al naturale, alla natura propria, in modo che i sentimenti non siano altro se non l’espressione delle essenze a modello dei soffi sottili.
Grazie ad ogni tipo di tecnica, l’arte del cuore permette di svuotare il cuore per entrare in possesso di sé e dell’universo.
In un cuore calmo e vuoto nulla si attacca sconsideratamente, nulla occupa il posto del cuore indebitamente, facendone la propria sede, bloccandolo, ingombrandolo, ma tutto si presenta ed è ricevuto per essere pesato ed apprezzato.”
Dal “Huangdi Neijing Lingshu” la psiche nella tradizione cinese, Claude Larre e Elisabeth Rochat De La Vallée